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al testo di Ignazio Salvatore Basile
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Fingo d’essere quel Re sapientissimo
onde mostrarvi gli inganni del mondo! Ciò che a volte a noi appare verissimo spesso è un quadro che ricerca il ritondo. Non è pessimismo il mio, ma realtà! A che giova essere triste o giocondo? Tutto è vanità delle vanità! Vano è il piacere che stilla l’amore, Vana sapienza, anche con umiltà! E' vano chi vive e vano è chi muore; vana stoltezza che ci spinge in basso, vana la gloria che induce all’onore! Vana l’accusa che offende col sasso, vana difesa che indulge le pene! Vano è il mangiar che sia parco o sia crasso, vano il digiuno che asciuga le vene; è vano il tramonto e vana è l’aurora! Vano è anche il fiume che va e che viene! Vano ogni soffio di vento e di bora, vano ogni evento che appar sotto il sole; vana è la storia corrente e d’allora vano ogni odio e ogni male che duole; vano ogni sforzo o tenzone mentale; vana fatica il mortaio e le mole; vana caparra che vale o non vale! Vano l’inebrio che viene dal mosto, altresì è vano ogni sforzo manuale; Vano è volere esser vani a ogni costo, è vano dire il falso o dire il vero, per quanti in sorte hanno certo quel posto! Vano Ti cerco per ogni sentiero, vano non esser mio dolce Signore con chi ti cerca e ti brama sincero con me che bramo soltanto il Tuo amore! |
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